Corporeità, motricità, simbolico
e linguaggio mimo-gestuale nelle comunicazioni cinesica e prossemica
Titolo: CORPOREITÀ, MOTRICITÀ, SIMBOLICO |
La vita frenetica che cultura e tecnologia ci portano a condurre spesso ci fa dimenticare che la “parola” non è comunicazione.
Comunicazione è come la parola viene detta, con quale tono, con quale inflessione, con quale atteggiamento e da quali gesti viene accompagnata.
Mille parole possono essere non sufficienti o non sufficientemente precise per esprimere ciò che si può esprimere con tutto il resto oltre che con la parola.
Per poter parlare con l’altro non è sufficiente conoscere la sua lingua, così com’è intesa comunemente: occorre tentare di capire ciò che lo condiziona nella corporeità e nel simbolico.
Infatti uno dei parametri più significativi e comunicativi nelle interazioni con gli altri è il linguaggio mimo-gestuale e uno degli elementi che più riflettono se ciò che stiamo comunicando è veramente ciò che vogliamo comunicare è lo spazio in cui l’individuo agisce durante le interazioni.
Quando il linguaggio mimo-gestuale studia lo spazio nelle varie relazioni interpersonali, si parla di prossemica.
Con il termine prossemica si definisce la disciplina che studia i modi con cui gli esseri umani usano lo spazio nelle relazioni interpersonali: lo spazio inteso quindi come una specifica elaborazione della cultura.
Lo studio cinesico-prossemico della realtà umana è di fondamentale importanza per comprendersi, in quanto sono proprio le differenze mute del comportamento che determinano le più frequenti incomprensioni. Le due parti non riescono ad intendersi proprio perché non riescono a “leggere” correttamente il comportamento dell’altro.
Le distanze interpersonali sono state classificate da Hall E.T. negli anni ‘60 in quattro categorie: distanza intima, personale, sociale e pubblica, a loro volta suddivise in fase di vicinanza e fase di lontananza. Queste quattro distanze formano virtualmente, attorno al corpo, una sorta di cilindro irregolare. Più ci si allontana verso la zona pubblica, più si prendono le distanze dall’interlocutore, sottolineando il distacco o il disinteresse, il disaccordo o il disagio, a seconda della natura del messaggio; più ci si avvicina verso la zona intima, più si desidera ridurre le distanze, stabilire un rapporto piacevole, intimo.